In questi giorni di grandi contese su vaccinazioni e green pass, accade che si presentino nei nostri studi assistiti, per lo più operatori sanitari, che richiedono certificazioni relative a condizioni di salute o a pregresse reazioni allergiche, al fine di giustificare la resistenza a sottoporsi a vaccini antiCOVID. Succede anche che alcuni assistiti si siano presentati con un elenco preordinato di molteplici esami che richiederebbero di eseguire con lo scopo supposto di scongiurare ogni possibile controindicazione a sottoporsi alla somministrazione.

Molti colleghi ci hanno chiesto consiglio su come possiamo comportarci di fronte a tali richieste.

Noi riteniamo che:
• nella compilazione di certificati sulle condizioni di salute si debba fare esclusivo riferimento a dati clinici a noi ben noti, presenti nelle schede sanitarie individuali e che vada sempre ben specificato se si tratta di aspetti clinici o anamnestici RIFERITI dall’assistito
• Non abbiamo alcun obbligo di prescrivere esami qualora non siano previsti da alcun protocollo scientificamente validato, non siano proposti da medici con diagnosi circostanziate, o comunque non siano ritenuti utili da parte nostra. Sarebbe quindi inappropriato eseguire tali indagini a carico del Servizio Sanitario Nazionale. In particolare abbiamo rilevato che è in circolazione un elenco che contiene numerosi esami, tra cui test genetici non di nostra competenza e che non potremmo comunque prescrivere, test infettivologici e allergologici, che qualora non mirati a situazioni cliniche specifiche, risultano privi di ogni possibile valore diagnostico. Tali richieste, specie se presentate con atteggiamento insistente e arrogante, possono costituire motivo di turbativa del rapporto di fiducia su cui si basa il nostro lavoro
• nel caso qualche altro medico ritenesse opportuno consigliare di eseguire esami prevaccinali rientranti nei Livelli Essenziali di Assistenza, possiamo valutare l’eventuale congruità e, in caso positivo, prescriverli
• dobbiamo invitare tutti i nostri assistiti a osservare la procedura prevista dal Ministero della Salute e che prevede la raccolta anamnestica da parte del medico presente nell’hub in cui si recherà per la vaccinazione e a cui spetta la valutazione della idoneità alla vaccinazione, l’informazione sulle caratteristiche del vaccino somministrato e la firma del consenso informato che precederà l’inoculazione
• possiamo quindi invitare gli assistiti a rivolgersi, laddove non vaccinati direttamente da noi, al centro vaccinale con massima fiducia, affidandosi alla professionalità dei medici che vi operano, ai quali l’assistito potrà riferire tutte le sue perplessità ed esigenze, nella certezza che qualora dovessero essere ravvisate incompatibilità, provvederanno a disporre ogni opportuna misura per procedere nella massima sicurezza.

Riteniamo infine che sia opportuno ricordare a tutti i nostri assistiti che il loro responsabile comportamento nell’aderire alla campagna di vaccinazione, contribuirà alla salvaguardia della loro salute e alla difesa della salute collettiva, bene di inestimabile valore che tutti dobbiamo avere a cuore.

Alleghiamo la versione aggiornata delle FAQ dell’AIFA che contengono risposte alle più comuni domande circa i vaccini anti COVID, a cui ogni Collega può fare riferimento:

https://www.aifa.gov.it/domande-e-risposte-su-vaccini-covid-19

FAQ AIFA versione pdf