MMR: UNO DEI VACCINI PIU’ CONOSCIUTI E PIU’ DISCUSSI
Ad oggi sono raccomandati due dosi di vaccino MMR (parotite, morbillo, rosolia) per i bambini: il primo all’età di 12-15 mesi ed il secondo all’età di 4-6 anni. Nonostante ricerche importanti condotte in passato non abbiano mai dimostrato una correlazione tra vaccino e Disturbi dello Spettro Autistico o ASD molti genitori continuano ad associarle. Sul web si parla di vaccini, in particolare MMR, come causa di autismo***, per questo motivo il trend di rifiuto vaccinale è aumentato da qualche anno a questa parte. L’abbassamento del tasso di vaccinazione ha avuto come ovvio risultato una diminuzione degli individui vaccinati e della cosiddetta “herd immunity “ o immunità di branco. L’immunità di branco si verifica quando la vaccinazione di parte significativa di una popolazione fornisce una tutela anche agli individui che non hanno sviluppato direttamente l’immunità. Nelle malattie che vengono trasmesse da individuo a individuo la catena dell’infezione può essere interrotta quando un gran numero di appartenenti alla popolazione sono immuni o meno suscettibili al patogeno. Quanto maggiore sono gli individui immunizzati per la malattia, tanto minore è la probabilità che un individuo non immune contragga e diffonda la malattia a sua volta.La diffusione del concetto evidence based che i fratelli minori di soggetti affetti da autismo abbiano una predisposizione genetica e rischio aumentato di sviluppare a loro volta autismo, unita alla già radicata paura dei vaccini, ha fatto si che in America circa 20 bambini su 100 con fratelli affetti da autismo non siano stati sottoposti a vaccinazione MMR.
PERCHE’ E’ COSI IMPORTANTE VACCINARSI?
L’incidenza delle complicanze di parotite, morbillo e rosolia è decisamente maggiore e più severa rispetto alle complicanze che possono essere correlate ad una vaccinazione. In quest’ultimo caso si tratta di lievi effetti avversi quali febbre, dolore, edema ed arrossamento nel punto di inoculo, lievi rash cutanei e linfoadenomegalia. Di seguito si riportano le principali complicanze di morbillo, parotite e rosolia.
Complicanze da morbillo:Circa il 30% dei casi di morbillo può sviluppare una o più complicanze, con una maggiore frequenza nei bambini con meno di 5 anni o nei soggetti con più di 20 anni. Le complicanze più frequenti del morbillo sono: diarrea (8%), otite media (7%) e polmonite (6%). L’encefalite acuta si può verificare nel 0,1% dei casi, di solito da 2 giorni a 3 settimane dopo l’inizio dell’eruzione cutanea, spesso con febbre alta, mal di testa, vomito, rigidità nucale, convulsioni e coma. In ¼ dei casi di encefalite acuta residua qualche forma di danno neurologico. La letalità del morbillo nei paesi industrializzati è modesta, ma può essere più elevata nei primi anni di vita e le cause di morte più frequenti sono le complicanze respiratorie e l’encefalite.Esiste poi una complicanza molto rara ovvero la Panencefalite Subacuta Sclerosante (PESS); essa è una malattia degenerativa del SNC dovuta probabilmente alla persistenza del virus del morbillo nel sistema nervoso centrale. Può comparire anche diversi anni dopo l’infezione in circa 5-10 casi per 1.000.000 casi di morbillo. La PESS causa deterioramento intellettivo, convulsioni e anomalie motorie fino alla morte nell’arco di 1-3 anni.
Complicanze da parotite:Tra le complicazioni descritte vi sono encefaliti (0,02-0,3%), meningiti (0,5-15%), pancreatite (4%) e danni all’udito. Nei bambini, in 5 casi ogni 100.000 di malattia, la parotite causa perdita dell’udito: questa infezione rappresenta infatti la principale causa di sordità neurosensoriale infantile acquisita. L’encefalite porta raramente alla morte, ma si possono avere conseguenze permanenti come paralisi, epilessia, paralisi dei nervi facciali, stenosi acqueduttale e idrocefalia.Negli adulti le complicanze sono più frequenti. Nel 20-30% dei maschi dopo la pubertà si ha l’insorgenza dell’orchite, una malattia infiammatoria molto dolorosa, caratterizzata dal gonfiore di uno o di entrambi i testicoli. Questa, sebbene raramente, può risolversi in un’atrofia testicolare con conseguente sterilità. L’ooforite e la mastite sono relativamente rare e in genere non hanno conseguenze durature.
Complicanze da rosolia:Raramente la malattia comporta complicazioni anche se, come per le altre malattie infantili, il rischio di encefaliti è più alto se il paziente è un adulto
SOLO I BAMBINI SONO SUSCETTIBILI A COMPLICANZE?
Una popolazione decisamente a rischio, spesso non considerata ad un primo approccio, sono le donne in gravidanza, le quali hanno alto rischio, se non vaccinate, di manifestare forti complicanze per il feto una volta contratta la malattia.
Morbillo: Esiste un rischio di prematurità per i bambini che hanno la madre infetta durante la gestazione.
Parotite: Il contagio durante le prime 12 settimane di gravidanza è associato ad un’alta percentuale di aborti spontanei (25%), ma non comporta il rischio di malformazioni del feto.
Rosolia: In un numero elevato di casi, i sintomi della rosolia possono passare inosservati, un fatto pericoloso nel caso in cui la malattia venga contratta da una donna incinta. La rosolia presenta infatti alti rischi per il feto, soprattutto se la madre contrae la malattia nel primo trimestre della gravidanza quando l’infezione può generare un aborto spontaneo, morte intra-uterina o gravi malformazioni fetali (sindrome della rosolia congenita, Src). Le più comuni e gravi manifestazioni della rosolia congenita sono i difetti della vista, la sordità, le malformazioni cardiache e il ritardo mentale nel neonato.
ESISTE CORRELAZIONE TRA VACCINI E AUTISMO?
E’ stato condotto uno studio retrospettivo e di coorte ( pubblicato su JAMA PEDIATRICS il 21 aprile del 2015), che ha incluso 95727 bambini con fratelli maggiori, in un lasso di tempo di 11 anni. In prima ipotesi si è indagata l’incidenza di autismo tra bambini con fratelli affetti da questo disturbo e soggetti con fratelli non affetti da autismo (6,9% vs 0,9%). Si è evidenziata quindi, come prevedibile, una stretta correlazione, verosimilmente genetica, tra fratelli maggiori affetti da autismo e probabilità di avere un fratello minore anch’esso affetto da autismo. E’ stato poi indagato un eventuale aumento di incidenza di ASD in soggetti con fratelli affetti da autismo, quindi a rischio maggiore, e soggetti con fratelli NON affetti da autismo. Entrambi i gruppi sono stati sottoposti alle due vaccinazioni come da protocollo e osservati. Con endpoint a 2 anni ed a 5 anni non hanno manifestato un aumento statisticamente significativo del RR (rischio relativo).
CONCLUSIONI
I vaccini sono estremamente sicuri e, nel corso degli anni, medici, ricercatori ed operatori di sanità pubblica hanno perseguito l’obiettivo di rendere questi prodotti sempre più sicuri ed efficaci. L’autorizzazione e l’immissione in commercio dei vaccini è subordinata al controllo di stato. Complicanze gravi dopo vaccinazione sono estremamente rare. La probabilità di gravi complicazioni (incluso il decesso) dopo malattie prevenibili con vaccinazioni è invece in alcuni casi molto alta. Vaccinare i proprio figli risulta quindi ad oggi la scelta più sicura e saggia.
Ci sono 3 grandi ragioni per cui vale la pena vaccinare:
1)La vaccinazione è il modo più sicuro ed efficace per ottenere la protezione da alcune gravi malattie per le quali non esiste terapia valida ed utile (ad es. molte delle malattie ad eziologia virale non hanno una terapia specifica veramente efficace ad eccezione della terapia di supporto).
2)Se un numero sufficiente di persone di una comunità sono vaccinate, l’infezione non può diffondersi a lungo da persona a persona e la malattia può forse scomparire del tutto
3)L’ efficacia dell’immunizzazione dei vaccini è complessivamente alta, una dose di vaccino MMR ha circa il 93% di probabilità di prevenire la malattia, mentre 2 dosi raggiungono circa il 97% secondo il Centers for Disease Control and Prevention degli USA.
CURIOSITA’
Per quanto riguarda il morbillo la non risposta al vaccino è legata ad alcuni tipi di HLA: l’omozigosi per HLA-B, HLA-R e HLA-DQA1 è stata associata a bassi o inefficaci livelli di immunizzazione.