Caro Collega,
vogliamo affrontare due temi divenuti molti attuali nei giorni scorsi per chiarire per quanto possibile quello che dobbiamo o possiamo fare come medici di medicina generale.
1. SEGNALAZIONI E TAMPONI
Nei giorni scorsi sono stati pubblicati dai principali quotidiani articoli in cui si parla del passaggio dai SISP ai MMG di procedure di sorveglianza Covid (segnalazioni, quarantene, tamponi). Gli articoli sono come spesso accade imprecisi e possono portare a fraintedimenti. Di fatto si sono svolti la settimana scorsa incontri tra l’Assessorato e FIMMG che porteranno ad un accordo che ha la finalità di accelerare le procedure di identificazione e isolamento dei pazienti Covid sospetti e dell’accertamento virologico (tampone), senza modificare quanto di fatto stiamo già facendo, ma dando da subito alla nostra attività clinica maggiore potere certificativo e consegnando al medico di medicina generale un ruolo più autorevole ed efficace. Questo non porterà ad un incremento di richieste improprie da parte degli assistiti perché non sarà possibile fare il tampone in assenza di sintomi Covid o del riscontro di positività ai test sierologici e dell’isolamento preventivo del paziente e del suo nucleo famigliare. Quando la trattativa arriverà alla sua conclusione saremo in grado di essere più precisi.
2. TEST SIEROLOGICI
Rispetto ai test sierologici ad oggi non ci sono indicazioni cliniche di prescrizione (ti alleghiamo a questo proposito il documento recentissimo del Ministero della Salute). I test e i relativi risultati presso ambulatori pubblici (a personale sanitario volontario) e privati (a lavoratori o privati cittadini) hanno, per quanto ci riguarda come operatori del SSN, unicamente valore epidemiologico. Tuttavia la presenza di anticorpi, seppure rilevati con metodi di non elevata sensibilità e specificità, pone il medico che li osserva in una situazione medico legale complessa in quanto potrebbero essere messi in relazione a un contagio di altre persone con omissione di misure contenitive. In altre parole il test non è ancora considerato valido, ma quando positivo non si può ignorarne il risultato.
La soluzione più semplice sarebbe vietarne l’effettuazione oppure vincolarla all’effettuazione contestuale di un tampone, unico strumento il cui risultato ha oggi valore certificativo. In attesa di indicazioni in tal senso, potrebbero presentarsi o telefonarci pazienti che intendono fare i test oppure interpellarci con l’esito di test effettuati. Come comportarci? Le seguenti sono proposte da noi elaborate in assenza di linee guida ufficiali, e pertanto hanno un valore puramente indicativo.
A – PAZIENTE CHE VUOLE FARE I TEST
Ai pazienti che dovessero chiedere di poter fare i sierologici suggeriamo di sconsigliarne l’esecuzione (fino a nuovi eventuali aggiornamenti), sottolineando che possono essere eseguiti solo privatamente e senza nostra ricetta, nemmeno bianca, e che in caso di positività saremo costretti a segnalare al SISP il caso per il tampone isolando lui e il nucleo famigliare, senza la possibilità di certificare l’assenza dal lavoro in assenza di sintomi ed in caso in cui il tampone risulti negativo.
B – PAZIENTE CHE ACCEDE CON IL RISULTATO DI TEST
1) se ha eseguito solo IgG e sono positive, segnalare il paziente al SISP per l’effettuazione del tampone indicando la presenza di IgG come causa di sospetto
2) Se le IgG sono positive, ma ha precedentemente avuto tampone positivo ed è poi stato dichiarato guarito con due tamponi negativi, le IgG possono avere significato di cicatrice immunitaria
3) Se ha eseguito IgG e IgM e sono entrambe positive oppure è positiva una sola delle due, segnalare il paziente al SISP per l’effettuazione del tampone indicando la presenza di Ig positive come causa di sospetto
4) Se il caso precedente ha già avuto tampone positivo ed è poi stato dichiarato guarito con due tamponi negativi, le IgG possono avere significato di cicatrice immunitaria e le IgM avere significato di infezione recente.
5) Se oltre alle Ig il paziente ha già effettuato un tampone, anche privatamente, l’esito dovrebbe comparire sul portale COVID Piemonte perché possono essere effettuati solo dai laboratori autorizzati e utilizzati dai SISP.
Nella tabella che segue ipotizziamo le varie eventualità ed indichiamo il comportamento da noi consigliato, considerata l’assenza di linee guida ufficiali:
IgG | IgM | Si è ammalato (tampone positivo) ed è guarito (due negativi) | Comportamento prudenziale in assenza di linee guida |
+ | – | NO | Isolamento, SISP, tampone |
+ | non eseguito | NO | Isolamento, SISP, tampone |
– | + | NO | Isolamento, SISP, tampone |
+ | + | NO | Isolamento, SISP, tampone |
– | – | NO | Nessuno |
+ | – | SI | Nessuno |
+ | + | SI | Nessuno |
• È opportuno precisare che nel caso entrambi i test sierologici siano negativi, non si può escludere con certezza una infezione molto recente per la quale non si è ancora sviluppata risposta anticorpale. Quindi, in considerazione del fatto che il test sierologico non è dirimente, in caso di sospetta infezione e/o sintomatologia sospetta, è comunque necessario eseguire il test molecolare (tampone).
• In tutti i casi di sospetto consigliamo sempre di invitare il paziente a mettersi in isolamento a domicilio in attesa del tampone. Anche nel caso di riscontro di sierologici positivi, l’eventuale certificazione INPS o INAIL potrà però essere redatta solo in caso di positività del tampone.
• Per gli operatori sanitari, se il tampone dovesse risultare positivo, il MMG redigerà certificato di infortunio INAIL. Il lavoratore dovrà comunque sempre avvertire il medico competente della sua azienda che gli spiegherà le procedure.
Alleghiamo alcune indicazioni che potete inviare ai vostri assistiti.