La trattativa per l’adeguamento della normativa che regola l’assistenza per le persone ricoverate nelle Residenze Sanitarie Assistenziali, che nelle nostre intenzioni avrebbe dovuto chiudersi prima delle elezioni con un nuovo accordo, si è arenata per l’indisponibilità della parte pubblica a firmare l’accordo ed accogliere le proposte della FIMMG sull’articolato in discussione. Con il nostro contributo determinante sarebbe stato possibile adeguare finalmente le norme che disciplinano l’assistenza residenziale, permettendo, tra l’altro, anche un equo ristoro economico per i medici di medicina generale ed una regolamentazione delle forme di Assistenza programmata ed integrata per gli ospiti a vario titolo delle strutture residenziali. È mancato il coraggio e la volontà di risolvere una questione che riguarda migliaia di persone, specialmente anziane, che hanno diritto anche alle forme di assistenza analoghe a quelle già previste per le persone curate al proprio domicilio.
Su questo tema, sulla questione dell’abolizione dei tetti che attualmente limitano l’accesso agli incentivi per le forme associative, per il personale di studio e infermieristico e sugli altri problemi meritevoli di negoziato, aspettiamo al varco le nuove forze elette a cui ci rivolgeremo appena insediati per partire con una seria contrattazione.