Dal 2020 i Medici di Medicina Generale del Piemonte non basteranno più e migliaia di cittadini rischieranno di rimanere senza assistenza. È quanto emerge da “Medici di Medicina Generale in Piemonte: studio analitico delle graduatorie e proiezione sulla carenza di medici nel periodo 2017-2032” (scarica il documento completo di dati e grafici ), elaborato dal RIMeG – Ricerca e Innovazione in Medicina Generale – gruppo di FIMMG Piemonte creato per la realizzazione di studi, analisi, pubblicazioni scientifiche, tecniche ed epidemiologiche della Medicina Generale. “Entro il 2032 andanno in pensione 2627 medici ma ne entreranno solo 1920” spiega Roberto Venesia, Segretario di FIMMG Piemonte. Prosegue Giuseppe Misiano, medico del RIMeG: “La graduatoria regionale, che oggi conta oggi almeno 1400 iscritti, non garantirà quasi più alcuna risorsa: dall’analisi delle graduatorie degli ultimi anni e della partecipazione degli iscritti ai bandi per la copertura dei posti vacanti, emerge che soltanto l’1% dei medici in graduatoria sono realmente disponibili, ad eccezione ovviamente dei giovani medici da poco diplomatisi in Medicina Generale su cui si regge la quasi totalità della copertura delle carenze. Se non avessimo chiesto alla Regione di aumentare le borse di studio fin dal 2012 – continua Misiano – già oggi molte carenze andrebbero deserte”. In Piemonte non tutte le situazioni sono identiche, spiega Alessandro Dabbene, Segretario regionale di FIMMG Continuità Assistenziale. “Su base regionale il momento in cui i pensionamenti non saranno più compensati da sufficienti ingressi sarà secondo il nostro modello l’anno 2020, ed entro il 2030 ben 962.000 cittadini potrebbero non avere l’assistenza di base. Ma nella provincia di Torino il punto di squilibrio potrà iniziare nel 2024 ed essere meno drammatico, con solo il 10% di scopertura, grazie alla maggior proporzione di nuovi MMG rispetto alle altre province che vivranno invece una crisi drammatica: è il caso di Biella, con il 64% di cittadini senza medico, seguita da Verbania, Novara e Alessandria con il 50% circa di carenza”. “Le soluzioni le dovrà trovare prima di tutto la politica – conclude il dott. Venesia – con un maggior stanziamento di borse di studio. Ma siamo già in ritardo: se anche si intervenisse subito gli effetti si sentirebbero dal 2022, due anni dopo il punto di rottura”.
La notizia è apparsa anche su Quotidiano Sanità: “Piemonte. Dal 2020 i medici di famiglia non basteranno più. Massimo allarme nel 2030: senza medico oltre 960mila cittadini. Le proiezioni della Fimmg”.