Sono numerosi in questo momento gli appelli di reclutamento per personale sanitario, in particolare i medici, richiamando addirittura colleghi in pensione.
La Regione Piemonte però ha a disposizione un numeroso gruppo di giovani medici volenterosi che attualmente non vengono impiegati in nessuna attività!
Dall’inizio della crisi sanitaria, i Medici del Corso di Formazione Specifica in Medicina Generale si sono visti impossibilitati a proseguire le loro attività di tirocinio data la mancanza delle idonee condizioni di sicurezza, e si sono subito offerti di essere ricollocati presso alcuni servizi istituiti per l’occasione per poter dare il loro contributo.
Inizialmente Fimmg Formazione Piemonte ha dato da subito disponibilità alla richiesta pervenuta da parte del Ministero e Ordine dei Medici per impiego dei Medici in Formazione negli aeroporti di Torino Caselle, ma in pochissimi sono stati chiamati.
Non appena iniziata l’emergenza, FIMMG Formazione Piemonte ha da subito fatto richiesta all’unità di crisi affinché i colleghi in formazione potessero collaborare con i numeri regionali, istituiti per sgravare servizi quali Assistenza Primaria, Continuità Assistenziale e 112, nei cui centralini attualmente opera personale laico che pertanto non può fornire indicazioni sanitarie ai cittadini. Anche le centrali operative del 118 hanno avuto necessità di implementare l’organico, ma non si è ricorsi ai medici del CFSMG.
Infine, dopo richiesta spontanea da parte dei tirocinanti, anche i SISP hanno sbarrato le porte agli stessi, pur se molto sovraccaricati e impossibilitati a gestire le numerose segnalazioni, e in alcune realtà in cui inizialmente tale collaborazione pareva possibile, solo dopo pochi giorni i colleghi tirocinanti sono stati congedati per mancanza di organizzazione strutturata.
Attualmente, l’unica attività cui i colleghi del CFSMG sono ammessi sono le USCA, ma, anche in questo caso, precedenza è data ai medici già impiegati nella Continuità Assistenziale, impiegando personale già in servizio e non reclutando nuovi medici a questo scopo, in un ambito lavorativo che espone ad alto rischio i medici che vi partecipano.
Questa non può quindi rappresentare la sola alternativa alle attività di formazione attualmente sospese in quasi la totalità delle ASL piemontesi.
Sono state inviate più lettere alle ASL/AO e all’Unità di Crisi da parte dei corsisti, i cui estratti riportiamo di seguito:
“Ci rendiamo conto delle difficoltà del momento, ma siamo sinceramente sorpresi e affranti dal fatto che si decida di lasciare inoccupati decine e decine di medici già in servizio e che si stanno formando proprio nell’ambito della Medicina del Territorio”.
“Come professionisti sanitari abbiamo il dovere deontologico di prestare assistenza mettendo a disposizione del Servizio Sanitario Nazionale le nostre competenze, la nostra volontà e il nostro tempo.”